Ogni anno migliaia di persone in Italia sviluppano un Disturbo della Condotta Alimentare. Più del 90% dei soggetti con un Disturbo della Condotta Alimentare sono adolescenti e giovani donne adulte. Una ragione della particolare vulnerabilità delle donne in questa fascia d’età, è la loro tendenza a sottoporsi a rigide diete per raggiungere la linea “ideale”. Studi appropriati hanno evidenziato che un regime dietetico restrittivo può avere un ruolo di primo piano nello scatenare un Disturbo della Condotta Alimentare. Circa l’1% delle adolescenti si ammala di Anoressia Nervosa, una malattia che può portare letteralmente a “morire di fame”. Un altro 2-3% di giovani donne si ammala di Bulimia Nervosa, una malattia che porta prima ad abbuffarsi con grandi quantità di cibo, e successivamente a tentare di liberarsi del cibo ingerito, ad esempio vomitando volontariamente, per non ingrassare. Questi disturbi possono colpire anche gli uomini e le donne di età diverse, ma molto più raramente. I Disturbi della Condotta Alimentare possono avere gravi conseguenze: in un caso su dieci portano a morte per denutrizione, arresto cardiaco o suicidio. Oggi, la conoscenza dei pericoli connessi ai Disturbi della Condotta Alimentare conduce molte persone a cercare un aiuto in tempo. Tuttavia, molti rifiutano di ammettere di soffrire di una malattia di questo tipo e non si curano. Familiari ed amici possono aiutare queste persone a riconoscere il problema ed incoraggiarle ad intraprendere una cura. Questo opuscolo fornisce informazioni utili per coloro che soffrono di un Disturbo della Condotta Alimentare, per i loro familiari ed amici, e per tutti coloro che cercano di aiutare qualcuno ad affrontare la malattia. Vengono illustrati i sintomi, le possibili cause, il trattamento dei Disturbi della Condotta Alimentare e come muovere i primi passi verso la guarigione. La ricerca in questo campo è in continuo progresso: si è potuto dimostrare che coloro che vengono curati precocemente hanno maggiori possibilità di guarigione rispetto a chi attende degli anni prima di richiedere un aiuto medico.
Anoressia Nervosa
Le persone che intenzionalmente si privano del cibo soffrono di un Disturbo della Condotta Alimentare chiamato Anoressia Nervosa. Questo Disturbo, che di solito inizia in soggetti giovani nel periodo della pubertà, comporta un forte dimagrimento - almeno il 15% del normale peso corporeo - tale da rendere talvolta necessario il ricovero in ospedale. Tuttavia, molte persone con questo disturbo, per quanto visibilmente denutrite, sono convinte di essere ancora in sovrappeso.
Un caso: Silvia si ammalò di Anoressia Nervosa quando aveva 16 anni. Era una ragazza timida dedita allo studio e che tentava in ogni modo di piacere a tutti; era graziosa sebbene leggermente sovrappeso. Come molte ragazze della sua età era interessata ai ragazzi, ma temeva di non essere abbastanza carina da attirare la loro attenzione. Quando suo padre, scherzosamente le disse che non avrebbe mai avuto un appuntamento se non fosse dimagrita un po’, lo prese sul serio e si mise implacabilmente a dieta senza vedersi mai sufficientemente magra anche quando diventò marcatamente sottopeso. Con la perdita di peso, scomparve il ciclo mestruale. Mano a mano che l'Anoressia la stringeva nella sua morsa, Silvia diventò ossessionata dall'idea del cibo e della dieta e sviluppò strani comportamenti “rituali” circa l'alimentazione. Ogni giorno pesava tutto ciò che avrebbe ingerito su una bilancia, tagliava il cibo in piccoli pezzi e misurava anche le bevande. Metteva la sua razione giornaliera in piccoli contenitori allineandoli in rigoroso ordine. Inoltre praticava strenui esercizi fisici continuando anche quando era debole e deperita. Nessuno riusciva a convincerla di essere in pericolo. Alla fine il suo medico riuscì a farla ricoverare in ospedale dove avrebbe potuto essere curata. Durante la degenza, Silvia continuava a fare esercizio fisico nel bagno. Il caso di Silvia non è insolito; le persone con Anoressia si privano del cibo sebbene sentano terribilmente i morsi della fame.
Uno degli aspetti impressionanti di questo disturbo è che queste pazienti, a causa di un disturbo dell'immagine corporea, continuano a vedersi grasse anche quando sono “ridotte all'osso”. Questo disturbo è caratterizzato da una discrepanza tra l'immagine che la paziente ha di sé stessa e quella che tutti gli altri vedono; questa convinzione è resistente ad ogni tentativo di confutazione e talvolta assume le caratteristiche di un delirio. Molto raramente le pazienti ammettono di essere consapevoli del proprio aspetto emaciato e tuttavia continuano ad avere il terrore di un aumento di peso. Il cibo e il peso diventano ossessioni cioè “chiodi fissi” e per alcune pazienti questa modalità compulsiva si manifesta con una strana ritualizzazione dell'alimentazione o con il rifiuto di mangiare di fronte ad altri. Frequentemente queste pazienti sono molto interessate alla cucina: raccolgono ricette e si dedicano alla preparazione di piatti complessi e raffinati per amici e parenti senza peraltro nemmeno assaggiarli. Come Silvia, molte di loro praticano assiduamente esercizio fisico per perdere peso. Anche la scomparsa del ciclo mestruale è una caratteristica tipica del disturbo; peraltro i maschi con anoressia divengono spesso impotenti.
Bulimia Nervosa
I soggetti con Bulimia Nervosa consumano grandi quantità di cibo e si liberano delle calorie in eccesso vomitando, abusando di lassativi facendosi clisteri o praticando esercizio fisico in modo compulsivo; alcune pazienti adottano più di una metodica di eliminazione. Questi episodi di abbuffate seguiti da condotte di eliminazione avvengono di solito in segreto; in più le pazienti riescono a mantenere il peso iniziale per cui il problema rimane invisibile per anni.
Un caso: Lisa si ammalò di Bulimia Nervosa a 18 anni. Come accadde a Silvia, la strana maniera di alimentarsi esordì in concomitanza con una dieta. Seguiva un regime dietetico molto restrittivo ed inoltre faceva ginnastica per perdere peso ma a differenza di Silvia mangiava ingenti quantità di cibo e manteneva il peso forzandosi a vomitare. Lisa si sentiva come sul punto di esplodere, irritabile, spaventata e depressa. Non riusciva a capire il perché del suo comportamento e pensava che nessuno avrebbe potuto capirla. Si sentiva sola ed abbandonata. Quando le cose non andavano bene veniva sopraffatta da un incontrollabile desiderio di dolci. Mangiava grandi quantità di cioccolata e caramelle sino a che si sentiva esausta con dolori allo stomaco. Poi piena di sensi di colpa e di disgusto si auto-provocava il vomito. Si vergognava tanto del suo comportamento da tenerlo attentamente nascosto fino a che, molto depressa a causa del peggiorare dei suoi problemi, tentò il suicidio. Fortunatamente non ci riuscì. Durante la degenza in ospedale fu sottoposta ad una terapia di gruppo, una terapia farmacologica adeguata ed inoltre ebbe la comprensione e l’aiuto di cui aveva disperatamente bisogno, proprio da coloro che avevano lo stesso problema.
La famiglia, gli amici ed i medici possono trovare qualche difficoltà nel riconoscere la presenza della Bulimia in qualcuno che sta loro vicino. Molte persone con questo disturbo mantengono un peso corporeo normale comunque stabile a causa dei frequenti episodi di ingestione - eliminazione; questi episodi possono presentarsi da una/due volte la settimana a più volte il giorno, in genere alternati ad una rigida restrizione dietetica tra una crisi e l'altra. Alla fine, circa la metà delle persone con Anoressia sviluppa Bulimia. La Bulimia, come l'Anoressia, inizia nell’adolescenza ed è più frequente nel sesso femminile. Molte delle persone con Bulimia, si vergognano delle loro strane abitudini e non cercano aiuto sino a che non raggiungono i 30-40 anni; a questo punto il loro comportamento alimentare è così consolidato da rendere più difficile un cambiamento.
Disturbo da Crisi Bulimiche
È una malattia simile alla Bulimia Nervosa, caratterizzata dalla presenza di ricorrenti episodi di abbuffate o di perdita del controllo sull'alimentazione senza però condotte di eliminazione. Le persone con questo disturbo perdono il controllo sull'ingestione di cibo: ne mangiano in gran quantità e non si fermano sino a o non sono così piene da stare male. Rispetto ad altri obesi, di solito hanno più difficoltà a perdere peso e poi a mantenerlo; molte persone con questo disturbo hanno una storia di ampie oscillazioni del peso corporeo. Il Disturbo da Crisi Bulimiche si riscontra nel 2% della popolazione e più frequentemente nel sesso femminile. Recenti studi hanno evidenziato che questo disturbo è presente in circa il 30% delle persone che partecipano a programmi di controllo del peso sotto guida medica.
Complicanze Mediche
I Disturbi della Condotta Alimentare sono tra i Disturbi psichiatrici con più alta mortalità: infatti, risultano letali per il 10% di coloro che ne sono affetti. I soggetti con Disturbi della Condotta Alimentare che usano farmaci per indurre il vomito, diuretici e lassativi corrono maggior pericolo poiché questi comportamenti aumentano il rischio di collasso cardiaco. Nelle pazienti con Anoressia, la denutrizione può danneggiare gli organi vitali come cuore e sistema nervoso centrale. Per proteggere sé stesso l'organismo “viaggia al minimo”: le mestruazioni cessano, il polso e il respiro diminuiscono di frequenza, la pressione arteriosa scende e si ha una riduzione della funzione tiroidea. Le unghie ed i capelli divengono fragili; la cute si disidrata, diventa giallastra e si ricopre di una leggera peluria detta lanugo. Si può avere eccessivo senso di sete con frequente bisogno di urinare; la disidratazione può peggiorare la stipsi. La riduzione del grasso sottocutaneo determina una diminuzione della temperatura corporea ed incapacità a sopportare il freddo. Nell’Anoressia sono frequenti una leggera anemia, gonfiori articolari, riduzione delle masse muscolari e sensazione di testa leggera. Se la malattia si aggrava, si ha perdita di calcio dalle ossa che si assottigliano con rischio di fratture patologiche. Si possono avere anche aritmie e collasso cardiaco. Molti pazienti presentano una diminuzione del volume del cervello che si accompagna a sostanziali mutamenti della personalità. Questa condizione è reversibile con il ritorno ad un peso corporeo adeguato. In uno studio effettuato preso il National Institute of Mental Health (USA) è stato dimostrato che le pazienti affette da Anoressia Nervosa hanno spesso altre malattie psichiatriche: la maggioranza presenta un quadro depressivo concomitante, altre un disturbo d'Ansia, di Personalità o da Abuso di Sostanze Stupefacenti; molte sono a rischio di suicidio. Inoltre l'Anoressia può essere accompagnata da un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), caratterizzato da pensieri ricorrenti e comportamenti ripetitivi. Le persone con Anoressia sono in genere molto accondiscendenti e remissive, ma possono avere improvvisi scoppi d’ira o gravi disturbi dell'adattamento sociale. Le pazienti con Bulimia, comprese quelle normopeso, possono danneggiare gravemente il proprio organismo con le abbuffate seguite da condotte di eliminazione: ad esempio l'ingestione di ingenti quantità di cibo durante l'abbuffata può causare, seppur raramente, la rottura dello stomaco; l'abuso di lassativi e la pratica del vomito possono condurre ad una deplezione di elettroliti, ad esempio di potassio, e quindi al blocco cardiaco; il vomito ha inoltre altre gravi conseguenze: l'acido cloridrico contenuto nel materiale gastrico rigurgitato corrode lo smalto dei denti, provoca esofagite e turgore delle parotidi. Nelle pazienti che si inducono il vomito mediante stimolazione della faringe (cioè mettendosi un dito in gola) è presente un callo sul dorso delle mani dovuto allo sfregamento contro il margine degli incisivi. Come nell'Anoressia, anche nella Bulimia possono esserci irregolarità mestruali e riduzione dell'interesse sessuale. Alcuni soggetti con Bulimia fanno abuso di droghe o di alcool, altri sono cleptomani. Come le pazienti affette da Anoressia, le persone con Bulimia presentano un quadro depressivo, ansioso, di tipo ossessivo-compulsivo od altri tipi di patologia psichiatrica. Questi aspetti associati ad una tendenza all'impulsività, espongono i pazienti ad un maggior rischio di suicidio. In genere le persone con Disturbo da Crisi Bulimiche sono in sovrappeso e quindi esposte a problemi internistici associati all'obesità come ipercolesterolemia, ipertensione e diabete mellito oltre a calcolosi colecistica, malattie cardiache ed alcuni tipi di cancro. Recenti studi hanno dimostrato un’elevata incidenza di comorbidità con altre patologie psichiatriche e specialmente con la depressione.
Cause dei Disturbi della Condotta Alimentare
Nell'intento meglio di comprendere meglio le cause dei Disturbi della Condotta Alimentare sono stati studiati il profilo personologico, l’ereditarietà, i fattori ambientali e le alterazioni biochimiche che sottendono questi Disturbi.
Terapia
I Disturbi della Condotta Alimentare rispondono meglio al trattamento se diagnosticati e curati precocemente. Tuttavia, una volta messi di fronte al problema, questi pazienti tendono a negare di avere una malattia. Così, spesso accade che le persone con Anoressia non ricevano attenzione e terapia adeguata fino a che non sono in pericolo di vita. Le persone con Bulimia in genere mantengono il peso riuscendo così a nascondere la loro malattia per anni; una percentuale minore, che non adotta pratiche di eliminazione, va incontro ad un rapido aumento di peso. Il paziente ed i familiari devono essere informati della necessità di iniziare tempestivamente una terapia appropriata. Il protrarsi delle condotte alimentari abnormi rende infatti più difficile vincere il disturbo e contrastarne gli effetti sull’organismo. La famiglia e gli amici, con il loro sostegno ed incoraggiamento possono esercitare un ruolo importante nell’attuazione del programma terapeutico. Se si sospetta la presenza di Disturbo della Condotta Alimentare e specialmente se questo si associa ad una perdita di peso, il primo passo da compiere è di effettuare un esame fisico completo per escludere la presenza di un’altra patologia organica. Una volta fatta la diagnosi di Disturbo della Condotta Alimentare, il medico deve decidere se sussista o no un immediato pericolo di vita e se si renda necessaria l'ospedalizzazione. Condizioni che suggeriscono la necessità di ospedalizzare il paziente sono: una perdita di peso rapida ed eccessiva, la presenza di gravi squilibri metabolici, la presenza di Depressione od il rischio di suicidio, un’elevata frequenza di comportamenti bulimici e la presenza di un quadro psicotico. Nei pazienti con Disturbi della Condotta Alimentare, le complesse interazioni tra patologia psichica e fisica rendono necessario un approccio multidisciplinare che si avvalga del medico internista, del dietologo e dello psichiatra. Può rendersi necessaria l'adozione di una forma di psicoterapia: lo psichiatra, lo psicologo o altri professionisti incontrano individualmente il paziente, fornendogli un adeguato sostegno emotivo ed aiutandolo così a fronteggiare la propria malattia. L'utilizzazione di una psicoterapia cognitivo-comportamentale, cioè di una forma di psicoterapia in cui si insegni al paziente a modificare pensieri e comportamenti anomali sembra indicata. Con la terapia cognitivo-comportamentale si cerca di correggere la condotta alimentare mediante rinforzi positivi e si aiuta il paziente ad uscire da rigidi schemi di pensiero. Gli antidepressivi di uso comune nella cura della Bulimia comprendono: Fluoxetina, Fluvoxamina, Paroxetina, Sertralina e Citalopram. La Fluoxetina e la Sertralina sembrano utili anche nel trattamento delle Crisi Bulimiche. Per quanto concerne l'Anoressia, studi. preliminari mostrano la necessità di associare agli antidepressivi altri tipi di trattamento. L’associazione della terapia farmacologica e psicologica sembra essere utile anche nel trattamento della Bulimia e del Disturbo da Crisi Bulimiche.
Come aiutare chi soffre di un Disturbo della Condotta Alimentare
Una terapia adeguata può salvare la vita delle persone con Disturbi della Condotta Alimentare. Gli amici, i parenti, gli insegnanti ed i medici curanti esercitano tutti un ruolo importante nell'aiutare la persona che soffre di questi disturbi e possono convincerla ad iniziare e proseguire la cura. Per questo è importante una corretta informazione sui Disturbi della Condotta Alimentare e sui pericoli cui espongono il paziente. Familiari, amici e pazienti stessi possono rivolgersi agli ospedali del luogo oppure ai centri universitari per avere più informazioni su medici e cliniche specializzati nella terapia dei Disturbi della Condotta Alimentare.